Product SiteDocumentation Site

Capitolo 8. Configurazione di base: rete, account, stampa, ...

8.1. Configurare il sistema per un'altra lingua
8.1.1. Impostare la lingua predefinita
8.1.2. Configurare la tastiera
8.1.3. Migrare ad UTF-8
8.2. Configurare la rete
8.2.1. Interfaccia Ethernet
8.2.2. Connettersi con PPP attraverso un modem PSTN
8.2.3. Connessione attraverso un modem ADSL
8.2.4. Automatizzare la configurazione della rete per gli utenti in movimento
8.3. Impostare il nome host e configurare il servizio dei nomi
8.3.1. Risoluzione dei nomi
8.4. Database di utenti e gruppi
8.4.1. Lista utenti: /etc/passwd
8.4.2. Il file delle password nascoste e cifrate: /etc/shadow
8.4.3. Modificare un account o password esistente
8.4.4. Disabilitare un account
8.4.5. Lista dei gruppi: /etc/group
8.5. Creare account
8.6. Ambiente shell
8.7. Configurazione della stampante
8.8. Configurare il bootloader
8.8.1. Identificare i dischi
8.8.2. Configurare LILO
8.8.3. GRUB 2 Configuration
8.8.4. Per i computer Macintosh (PowerPC): configurare Yaboot
8.9. Other Configurations: Time Synchronization, Logs, Sharing Access…
8.9.1. Fuso orario
8.9.2. Sincronizzazione del tempo
8.9.3. Ruotare i file di log
8.9.4. Condivisione dei privilegi di amministrazione
8.9.5. Lista dei punti di mount
8.9.6. locate e updatedb
8.10. Compilare un kernel
8.10.1. Introduzione e prerequisiti
8.10.2. Ottenere i sorgenti
8.10.3. Configurare il kernel
8.10.4. Compilazione e creazione del pacchetto
8.10.5. Compilare moduli esterni
8.10.6. Applicare una patch al kernel
8.11. Installare un kernel
8.11.1. Funzionalità di pacchetto kernel Debian
8.11.2. Installare con dpkg
Un computer installato da zero con debian-installer è pensato per essere il più possibile funzionante, ma molti servizidevono ancora essere configurati. Inoltre è sempre meglio conoscere come modificare certi elementi di configurazione impostati durante il processo di installazione iniziale.
Questo capitolo copre tutto quanto viene normalmente considerato con «configurazione di base»: rete, lingue e localizzazioni, utenti e gruppi, stampa, punti di mount, ecc.

8.1. Configurare il sistema per un'altra lingua

Se il sistema è stato installato inizialmente in italiano, la macchina avrà già probabilmente l'italiano come lingue predefinita. È comunque meglio conoscere cosa l'installatore fa per impostare la lingua, cosicché, poi, se ne capita la necessità, la si possa cambiare.

8.1.1. Impostare la lingua predefinita

Una localizzazione è un gruppo di impostazioni regionali. Include non solo la lingua per i testi, ma anche il formato di visualizzazione dei numeri, date, orari e valori monetari, così come i metodi di comparazione alfabetici (per l'ordinamento alfabetico, per l'inclusione dei caratteri accentati, dove previsto). Anche se ognuno di questi parametri può essere specificato indipendentemente dagli altri, generalmente viene utilizzata una localizzazione, la quale è un insieme coerente di valori per questi parametri corrispondente ad una "regione" nel senso più ampio del termine. Le localizzazioni sono generalmente indicate con la forma codice-lingua_CODICE-PAESE, alcune volte con un suffisso che specifica l'insieme di caratteri e la codifica da utilizzare. Questo consente di considerare anche le differenze tipografiche e di idioma tra differenti regioni con una lingua comune.
The locales package includes all the elements required for proper functioning of “localization” of various applications. During installation, this package will ask to select a set of supported languages. This set can be changed at any time by running dpkg-reconfigure locales as root.
The first question invites you to select “locales” to support. Selecting all English locales (meaning those beginning with “en_”) is a reasonable choice. Do not hesitate to also enable other locales if the machine will host foreign users. The list of locales enabled on the system is stored in the /etc/locale.gen file. It is possible to edit this file by hand, but you should run locale-gen after any modifications. It will generate the necessary files for the added locales to work, and remove any obsolete files.
The second question, entitled “Default locale for the system environment”, requests a default locale. The recommended choice in the U.S.A. is “en_US.UTF-8”. British English speakers will prefer “en_GB.UTF-8”, and Canadians will prefer either “en_CA.UTF-8” or, for French, “fr_CA.UTF-8”. The /etc/default/locale file will then be modified to store this choice. From there, it is picked up by all user sessions since PAM will inject its content in the LANG environment variable.

8.1.2. Configurare la tastiera

Even if the keyboard layout is managed differently in console and graphical mode, Debian offers a single configuration interface that works for both: it is based on debconf and is implemented in the keyboard-configuration package. Thus the dpkg-reconfigure keyboard-configuration command can be used at any time to reset the keyboard layout.
The questions are relevant to the physical keyboard layout (a standard PC keyboard in the US will be a “Generic 104 key”), then the layout to choose (generally “US”), and then the position of the AltGr key (right Alt). Finally comes the question of the key to use for the “Compose key”, which allows for entering special characters by combining keystrokes. Type successively Compose ' e and produce an e-acute (“é”). All these combinations are described in the /usr/share/X11/locale/en_US.UTF-8/Compose file (or another file, determined according to the current locale indicated by /usr/share/X11/locale/compose.dir).
Si noti che la configurazione della tastiera per la modalità grafica descritta qui interessa unicamente la diposizione predefinita: gli ambienti GNOME e KDE, così come altri, forniscono un pannello di controllo della tastiera tra le proprie preferenze consentendo ad ogni utente di avere la propria configurazione. Alcune opzioni aggiuntive riguardanti il comportamento di alcuni tasti particolari sono inoltre disponibili in questi pannelli di controllo.

8.1.3. Migrare ad UTF-8

La generalizzazione della codifica UTF-8 è stata una soluzione attesa a lungo per le numerose difficoltà con l'interoperabilità, poiché facilita lo scambio internazionale e rimuove i limiti arbitrari sui caratteri che possono essere utilizzati in un documento. L'unica controindicazione è che si è dovuta attraversare una fase di difficile transizione. Poiché non ha potuto essere completamente trasparente (cioè, non è potuta avvenire contemporaneamente in tutto il mondo), due operazioni di conversione sono state necessarie: una sul contenuto dei file e l'altra sul loro nome. Fortunatamente la maggior parte di questa migrazione è stata completata e ne discuteremo più ampiamente per riferimento.
Per ciò che riguarda i nomi dei file la migrazione può essere relativamente semplice. Lo strumento convmv (contenuto nell'omonimo pacchetto) è stato creato specificatamente a questo scopo: permette di rinominare i file da una codifica ad un'altra. L'uso di questo strumento è relativamente semplice, ma raccomandiamo di farlo in due fasi per evitare sorprese. L'esempio seguente illustra un ambiente UTF-8 che contiene nomi di directory codificati in ISO-8859-15 e l'uso del comando convmv per rinominarli.
$ ls travail/
Ic?nes  ?l?ments graphiques  Textes
$ convmv -r -f iso-8859-15 -t utf-8 travail/
Starting a dry run without changes...
mv "travail/�l�ments graphiques"        "travail/Éléments graphiques"
mv "travail/Ic�nes"     "travail/Icônes"
No changes to your files done. Use --notest to finally rename the files.
$ convmv -r --notest -f iso-8859-15 -t utf-8 travail/
mv "travail/�l�ments graphiques"        "travail/Éléments graphiques"
mv "travail/Ic�nes"     "travail/Icônes"
Ready!
$ ls travail/
Éléments graphiques  Icônes  Textes
For the file content, conversion procedures are more complex due to the vast variety of existing file formats. Some file formats include encoding information that facilitates the tasks of the software used to treat them; it is sufficient, then, to open these files and re-save them specifying UTF-8 encoding. In other cases, you have to specify the original encoding (ISO-8859-1 or “Western”, or ISO-8859-15 or “Western (Euro)”, according to the formulations) when opening the file.
Per file di testo semplice è possibile usare recode (contenuto nell'omonimo pacchetto) che consente la ricodifica automatica. Questo strumento ha numerose opzioni che è possibile specificare per modificare il suo comportamento. Noi raccomandiamo di consultare la documentazione, la pagina di manuale recode(1), oppure la pagina di info recode (più completa).